Ci ha lasciati Paolo Ceola

Comunichiamo, con grande dolore, la scomparsa di Paolo Ceola, collaboratore dell’Istituto, di cui fu consigliere scientifico ma che era, soprattutto, un riferimento fondamentale per l’amicizia e il sostegno di cui ci onorava. La morte di Paolo segue di pochi mesi quella di Giorgio Orsolano: entrambi avevano lavorato alla Biblioteca civica di Borgosesia, nello stesso edificio che ospitò fino al 2005 il nostro Istituto, con entrambi condividemmo una quotidianità solidale, permeata da comuni valori, e di entrambi apprezzammo i consigli critici.

Paolo era nato a Vicenza nel 1951. Si era laureato in Scienze politiche all’Università di Padova nel 1975, nel tempo era diventato esperto di polemologia, pubblicando monografie con importanti case editrici come Franco Angeli e Liguori e collaborando attivamente, oltre che con l’Istituto, anche con la Società italiana di Storia Militare presieduta dal prof. Virgilio Ilari.

I suoi saggi più importanti, oltre a varie collaborazioni a pubblicazioni collettanee o riviste, compreso l’impegno,  furono La nuova destra e la guerra contemporanea, Milano, Angeli, 1987; Il labirinto. Saggi sulla guerra contemporanea, Napoli, Liguori, 2002 (entrambi a cura dell’Istituto); Armi e democrazia. Per una teoria riformista della guerra, edito dall’Istituto nel 2006; The Labyrinth. Considerations on Modern War, new edition renewed, Roma, Società italiana di Storia militare, Nadir Media, 2016.

Nel 2017 pubblicò con l’Istituto Sempre giovane. L’articolo 11 della Costituzione italiana di fronte ai nuovi scenari di guerra e di crisi internazionali.  Volle inserire, nelle pagine iniziali, una citazione dalla canzone “Brothers in Arms” dei Dire Straits che letta oggi mette i brividi:

“Ci sono così tanti mondi differenti/Così tanti soli differenti/E noi abbiamo solo un mondo/Ma viviamo in mondi diversi/Ora il sole è andato all’inferno/E la luna sta salendo/Lasciate che vi dica addio/Ogni uomo deve morire/Ma è scritto nella luce delle stelle/E in ogni linea del vostro palmo/Che siamo pazzi a fare la guerra/Ai nostri fratelli in armi”

Addio, Paolo…

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