Il monte Fenera e il Faro della libertà

Le sezioni Anpi di Varallo Alta Valsesia e Borgosesia, in collaborazione con l’Istituto, organizzano domenica 3 luglio 2022 una camminata partigiana sulle orme della Resistenza, che seguirà un percorso ad anello e toccherà alcune località del parco del monte Fenera, come Bertasacco, Cerianelli e Colma, per poi arrivare alla vetta del monte e rientrare nella frazione di partenza dove, alle 16, si terrà l’inaugurazione del Faro della libertà.
Il ritrovo è alle 9.30 ad Ara (Grignasco, No). Durante l’escursione gli storici dell’Anpi accompagneranno i partecipanti, ricostruendo storie e fatti accaduti in questi luoghi.
Il percorso è di difficoltà E (escursionistico), il dislivello positivo è di m 600 e la lunghezza di circa km 9 per una durata di cammino totale di 5 ore circa più la pausa pranzo. Al termine del percorso si terrà una merenda sinoira al circolo di Ara (prenotazione obbligatoria € 10).

Il Faro della libertà
Il piccolo e storico borgo di Ara fu un centro importante della Resistenza, data la sua posizione. I suoi abitanti accolsero e appoggiarono, sin dall’autunno 1943, i patrioti italiani in lotta contro i nazifascisti. Attorno al Fenera nacque e operò l’82a brigata Garibaldi “Osella”. Durante la “battaglia del Fenera”, nel luglio 1944, Ara subì un bombardamento sulla chiesa di S. Agata e una dura occupazione da parte dei nazifascisti. Il sacrario dei caduti delle guerre e della Resistenza, accanto a S. Agata, è il legame con quei drammatici momenti.
Per ricordare chi si oppose alla feroce dominazione nazifascista venne costruito, proprio ad Ara, il Faro della libertà, situato su un’altura che domina la valle, su un grosso sasso che richiama antichi riti propiziatori. Il Faro fu inaugurato nel luglio del 1964 e da allora la sua luce si irradia, molto visibile, su un’area vasta sulla media e bassa Valsesia e su entrambe le sponde del Sesia.
Negli ultimi tempi, le Anpi di Grignasco e Borgosesia hanno intrapreso un’azione per restaurare il Faro, complicata dal punto di vista burocratico ma riuscita grazie al determinante contributo del Comune di Grignasco, della Comunità montana, dell’Ente Parco del Fenera, degli abitanti di Ara.

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