International summary

L’Europa del futuro sarà l’Europa della pluralità linguistica, elemento fondamentale del patrimonio culturale europeo. E’ quindi non soltanto necessario che sia promossa la conoscenza delle lingue più diffuse ma che sia favorita anche la comprensione reciproca e delle rispettive culture attraverso la conoscenza delle 28 lingue locali.

Traduciamo la pagina di presentazione dell’Istituto oltre che in alcune delle principali lingue (e in esperanto), anche in lingue meno diffuse, a cominciare dalle due parlate nelle nostre province, il piemontese e il tischo (la lingua del popolo del Monte Rosa, i walser), e altre parlate in regioni italiane o europee (queste ultime nella maggior parte dei casi sono all’interno delle pagine contraddistinte dalle rispettive bandiere degli stati).
Lo facciamo non solo perché siamo convinti che la presenza di diverse lingue sia una ricchezza e una garanzia di libertà della cultura, ma anche come piccola “provocazione”: che le lingue minoritarie possano costituire un veicolo di trasmissione di informazioni anche in un sistema, come quello di Internet, massicciamente dominato dall’inglese. Anche difendere le lingue neglette è una forma di Resistenza al potere dei più forti.
Ringraziamo sentitamente la sezione italiana dell’Association Internationale pour la Défense des Langues et des Cultures Menacées (AIDLCM), ed in particolare il suo segretario Tavo Burat, per la collaborazione.
Ovviamente saremo altrettanto grati anche a chi volesse spontaneamente contribuire cortesemente ad arricchire queste pagine.