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“Un ideale in cui sperar”

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“Un ideale in cui sperar”. Cinque storie di antifascisti biellesi e vercellesi

a cura di Piero Ambrosio, 2002, pp. 133

Le memorie di alcuni antifascisti biellesi e vercellesi che, per la loro radicale opposizione al regime fascista, subirono la carcerazione e il confino, sono raccolte in questo volumetto, basato su testimonianze dirette di una militanza che, con coerenza, affrontò le dure conseguenze di una scelta politica rivoluzionaria.

Nuova edizione in formato digitale realizzata nel 2017, pp. 127

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Descrizione

Angelo Irico, Domenico Facelli, Mario Spirito Coda, Idelmo Mercandino e Ugo Giono, dei quali viene presentata una breve biografia introduttiva, sono le voci che delineano il quadro dell’antifascismo nei suoi aspetti politici, sociali e culturali, attraverso il racconto delle vicende che li videro costretti a subire condanne al carcere, al confino o ad emigrare clandestinamente.
Angelo Irico ripercorre l’esperienza dell’emigrazione politica in Francia e in Unione Sovietica e la sua partecipazione alla guerra civile spagnola; Domenico Facelli, con spontaneità e modestia, si sofferma sulle principali tappe della sua vita, scandita dalle persecuzioni della dittatura; Mario Spirito Coda, militante antifascista biellese, ricorda la sua condanna a dieci anni per appartenenza al Partito comunista e propaganda; Idelmo Mercandino racconta gli eventi che determinarono il suo arresto, il deferimento al Tribunale speciale, l’emigrazione in Francia e in Unione Sovietica, le missioni compiute in Germania e Italia per conto dell’Internazionale e del Pcd’I; Ugo Giono, infine, rievoca la sua attività antifascista clandestina, che gli causò due deferimenti al Tribunale speciale.
Completano il volume le appendici contenenti l’elenco di gruppi antifascisti operanti in provincia di Vercelli e i cenni biografici di antifascisti citati nelle memorie.

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133

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