L’amico del popolo 1945-1950. Da Primo Levi alla Libreria del Popolo

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L’amico del popolo 1945-1950. Da Primo Levi alla Libreria del Popolo. Il ruolo di Silvio Ortona nella politica culturale della Federazione comunista di Vercelli

a cura di Enrico Pagano e Bruno Ferrarotti, Edizioni Effedì, 2020, pp. 209.

Il volume ripercorre il ruolo di apertura intellettuale che ebbe in quegli anni il giornale della Federazione comunista di Vercelli guidata da Francesco Leone, che ne condivise la direzione con Silvio Ortona. Il periodico si distinse per una linea di promozione e innovazione, testimoniata dalla pubblicazione in anteprima di “Buna Lager” e poi di Se questo è un uomo, in controtendenza rispetto alle scelte editoriali dell’Einaudi, che nel 1946 rifiutò di pubblicare il volume di Primo Levi.

Descrizione

Il volume, realizzato in collaborazione tra Fondazione Rinascita Vercellese e Istituto, ripercorre il ruolo di apertura intellettuale che ebbe in quegli anni il giornale della Federazione comunista di Vercelli guidata da Francesco Leone, che ne condivise la direzione con Silvio Ortona. Il periodico si distinse per una linea di promozione e innovazione, testimoniata dalla pubblicazione in anteprima di “Buna Lager” e poi di “Se questo è un uomo”, in controtendenza rispetto alle scelte editoriali dell’Einaudi, che nel 1946 rifiutò di pubblicare il volume di Primo Levi.
“L’amico del popolo”, sotto la direzione di Ortona, si cimentò con la pubblicazione di liriche e prose di autori che, pur di ortodossia comunista, aprivano alla riflessione, con recensioni di libri e pellicole cinematografiche del periodo, iniziative di educazione popolare, come l’apertura della Libreria del Popolo, e con una crescente attenzione alle nuove generazioni attestata dalla rubrica tenuta dalla locale Federazione giovanile comunista.
Lo spaccato che emerge dalla ricerca e dal lavoro di Enrico Pagano e Bruno Ferrarotti, con i contributi di Domenico Scarpa e di Orazio Paggi, oltre a testimoniare la lungimiranza culturale di Silvio Ortona, autodefinitosi orgogliosamente il “primo editore” di Primo Levi, attestano il travaglio politico-culturale dei dirigenti comunisti del tempo, capaci tuttavia di assecondare in una prospettiva graduale e non priva di chiari e scuri, il radicamento autenticamente democratico dei valori resistenziali di pace e giustizia sociale, sanciti poi dalla nostra Costituzione (dalla presentazione di Giorgio Gaietta).

Informazioni aggiuntive

Formato

Autore

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Pagine

209

Anno

ISBN

978-88-85950-57-3

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